Come per i cani, anche per i gatti vale la regola dell’osservazione del comportamento del micio (non tutti i gatti randagi hanno paura dell’uomo) e del chiedere agli abitanti della zona.  E’ sempre buona norma chiedere anche se lì vicino c’è una colonia felina e mettersi in contatto con la persona, o le persone, che si prendono cura dei gatti (tutori/tutrici della colonia felina) per verificare se il micio vive lì. Nel caso nessuno lo conosca o lo abbia mai visto, attendere qualche giorno  per vedere se il gatto si è solo allontanato da casa. Nel caso risultasse abbandonato, bisogna valutare, assieme a tutore/tutrice della colonia la possibilità del micio di inserirsi nella colonia, questo dipende dal carattere del gatto, dall’età e dallo stato di salute. In caso di gravi difficoltà, bisogna segnalare il fatto ad un’associazione animalista e al sindaco del comune dove il gatto è stato trovato.

La legge prescrive l’obbligatorietà delle convenzioni dei comuni con strutture di accoglienza per i cani ma non per i gatti. Il randagismo felino ha proporzioni enormi ed è spesso sottostimato.

Per legge, legge n. 281/91, la tutela degli animali che vivono su un determinato territorio, spetta al sindaco. E’ sempre preferibile adottare, almeno all’inizio, un approccio collaborativo anzichè oppositivo.